Arrivano le vacanze! …Ed i compiti delle vacanze

Faccio seguito al mio articolo sui compiti pubblicato precedentemente in questo blog.
In questa occasione vorrei occuparmi dei compiti delle vacanze che frequentemente diventano l’incubo estivo di bambini e genitori con il rischio di ridursi fra pianti e urli agli ultimi giorni di vacanza.

Innanzitutto ribadisco, come già detto in precedenza, che i compiti sono una cosa che riguarda il bambino nel rapporto con la propria insegnante, vi rimando per ulteriori approfondimenti al mio articolo precedente.

L’illusione di un tempo illimitato

Sia bambini della scuola primaria che secondaria di primo grado, faticano a comprendere come affrontare una mole di lavoro così ampia in un tempo così lungo.
Il primo pensiero che fanno è: “tanto ho molto tempo”, poi subentra frequentemente il pensiero della stanchezza dell’anno appena trascorso, frequentemente questo pensiero è avvallato anche dai genitori. Questo è il primo passo per ridursi agli ultimi giorni con carichi di lavoro pesantissimi.

Come impostare un tempo estivo che sia fruttuoso per i giovani studenti? Un tempo che permetta loro di rigenerarsi, ma allo stesso tempo non perdere le competenze acquisite in un anno di studio o di rinforzare quelle che sono risultate un po’ deficitarie?

Ancora una volta è importante l’organizzazione, se il bambino è accompagnato e sostenuto in questo dai genitori, non farà fatica ad affrontare il lavoro scolastico estivo senza troppe discussioni.

Il riposo non fa male

Si può prima di tutto permettere una settimana o due di riposo subito dopo la fine della scuola, in questo periodo però è bene proporre giornalmente la lettura, questo momento è necessario che sia piacevole e non una costrizione.
So che purtroppo molti bambini non amano leggere e qui dobbiamo dare un po’ la responsabilità ai genitori, frequentemente molti di essi per primi non leggono, di conseguenza come è possibile appassionare qualcuno a qualcosa che non ci piace? (qui dovremmo aprire un altro capitolo)

Quando i bambini sono ancora alla scuola primaria nulla vieta di leggere per loro e con loro, non deve essere una esercitazione, ma un piacere condiviso. Per i più grandi, casomai non amassero la lettura, possono essere proposti degli audiolibri (esistono molte App e siti dedicati) le letture se ben scelte possono essere molto accattivanti.

Fare ordine e pianificare

Il secondo passaggio è quello di mettersi accanto allo studente e pianificare assieme a lui la suddivisione dei compiti.
Occorre prima di tutto munirsi di un calendario, su questo verranno cancellati tutti i giorni in cui i compiti non verranno svolti: sabati e domeniche, feste varie previste dal calendario, i giorni di ferie che il bambino trascorrerà con entrambi i genitori, campi vacanza ecc.

Fatto questo verranno contati i giorni rimanenti e su questi andranno a suddividersi i compiti.
Questa modalità permette ai bambini di ridimensionare la percezione di tempo infinito di cui parlavo prima.

Per i bambini che frequentano la scuola primaria questo lavoro risulta abbastanza facile perché gli insegnanti in genere hanno l’abitudine di assegnare loro un libro specifico per i compiti delle vacanze. Tali libri sono in genere già ben bilanciati in modo che ogni giorno il bambino abbia modo di esercitarsi un po’ su tutte le materie e allo stesso tempo abbia subito visibile il quantitativo di lavoro da svolgere. A questo punto si tratta solo di aggiungere le date in cui le singole unità dovranno essere svolte.

Per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado il lavoro è un po’ più complesso in quanto prevalentemente vengono loro assegnati esercizi, letture ecc. presi dai testi che usano abitualmente durante l’anno.
In questi casi ci vuole un po’ più di pazienza perché tutto il carico di lavoro andrà suddiviso in maniera bilanciata per ciascun giorno, per fare questo la maggior parte dei ragazzi necessita dell’aiuto di un adulto che lo accompagni in questa suddivisione altrimenti rischia di perdersi.

Il lavoro di suddivisione dei compiti deve sempre essere svolto con la collaborazione dei figli, i genitori fungono da facilitatori e supervisori.

Serve lo spazio giusto per concentrarsi

Una volta organizzata la suddivisione occorre scegliere luogo e tempo per lo svolgimento dei compiti. Utilizzando il metodo che vi sto indicando il lavoro scolastico occuperà non più di un’ora, un’ora e mezza per i più grandi, ma per fare ciò occorre anche in questo caso organizzazione.

Prima di tutto andrà scelto il luogo dove svolgere il proprio lavoro scolastico, in questo luogo il bambino/ragazzo avrà sempre a propria disposizione il materiale che gli occorre senza dover passare del tempo a cercare libri, quaderni e penne sparsi in ogni dove.

Il luogo dovrà essere confortevole, ma dovrà rispettare un assetto comodo e funzionale. Fornite i vostri figli di una scrivania o un tavolo dedicato e non permettete loro di fare i compiti su letto, divano, tappeto ecc. La postazione di lavoro dovrà essere ben illuminata e priva di inutili distrazioni.

Il secondo passaggio sarà quello di stabilire l’orario in cui i compiti dovranno essere eseguiti, meglio scegliere le ore più fresche della giornata quando il bambino/ragazzo non è ancora troppo stanco. Lo studente all’inizio di tutto questo procedimento sarà anche messo al corrente del tempo a sua disposizione per l’esecuzione dei compiti. Per fare ciò ci si potrà riferire ad un orologio che sarà disponibile nella stanza utilizzata. Ciò permette di visualizzare lo scorrere del tempo, trascorso il quale il lavoro dovrà essere interrotto.

Gestire i ritardi ed adattarsi

E se il bambino non riesce a finire il compito previsto per quel giorno?
Se il carico di lavoro è stato ben distribuito non dovrebbero esserci problemi, ma casomai ciò accadesse non occorre prolungare il tempo, meglio rimandare al giorno dopo, il bambino a poco a poco si abituerà a rispettare i tempi. Se nonostante tutto i ritardi dovessero persistere si metterà a tema la cosa con lui per cercare di comprendere quale sia il motivo.
Non occorre stare a fianco dello studente, che a poco a poco deve diventare autonomo nella gestione del proprio lavoro. Troppa ingerenza dell’adulto non permette questo. Il genitore o chi per esso fungerà da supporto su determinate richieste del bambino, dovrà imparare a dosare la propria presenza attiva pur rimanendo nei paraggi per ogni evenienza.

Ed ora: vacanze!

Utilizzando questo sistema aiuterete vostro figlio a rendersi più autonomo nel proprio lavoro, più soddisfatto, i pianti e gli urli così come le preoccupazioni di tutti diminuiranno sensibilmente e mi auguro che possano sparire del tutto.

Il bambino in questo modo potrà sfruttare appieno le proprie vacanze alternando brevi, ma efficaci momenti di studio, con momenti di svago salutare, senza inutili sensi di colpa a fine estate per non aver ancora portato a termine il proprio lavoro scolastico.